SANTA MARIA ASSUNTA

LA CHIESA MATRICE

Tra i beni storici e monumentali di Longobucco spicca la Chiesa Matrice del XII secolo, con ampliamenti nel XV, XVII, XVIII e XIX secolo. E' stata elevata alla dignità di Santuario Diocesano da S.E. Mons. Giovanni Rizzo l'8 Settembre 1960. Oggi conserva tutti i registri delle parrocchie di Longobucco: Santa Maria Maddalena, San Domenico e SS. Angeli Custodi (del XVI secolo). Longobucco vanta un fervente amore alla SS. Vergine, infatti, la Chiesa è dedicata a Santa Maria AssuntaNel coro, posto dietro l’altare maggiore, troneggia una sua statua del 1754.

 

Sempre nel coro, vi sono due affreschi del secolo XVIII, dipinti da Cristoforo Santanna. Uno rappresenta la NATIVITA' con scene che riproducono luoghi, costumi e oggetti di Longobucco: un uomo balla la tarantella, un altro suona la zampogna e una donna con una cesta torna a casa dalla vicina montagna chiamata ”Nerà”. I personaggi vestono secondo l’uso locale: il ragazzo indossa il camiciotto e calze tipiche “calandredde”; la ragazza indossa come copriveste il classico “sinale” delle donne del luogo . C’è anche un cane che al collo ha un collare irto di chiodi, perché i lupi non gli afferrino il collo.

 

L'altro affresco rappresenta l'Adorazione dei Magi: anche in questo si notano oggetti artigianali del luogo fra cui un basto d'asino. Le opere pittoriche sono rappresentate dalle tele degli altari laterali e da due grandi affreschi del coro.

Il Coro, in legno di castagno ed olmo, è del 1754; dello stesso periodo, posto al centro, è il grande leggio in legno intagliato.

Altra opera prestigiosa l’Icona lignea a rilievo raffigurante una Madonnina col bambino, detta dei Carbonai. L’opera sistemata sull’altare della cappella dell’Assunta, ha uno stile che ricorda gli artisti toscani, anche se creata da artisti silani del XIV-XV secolo. Ha un'espressione dolcissima e porta in braccio il Bambino Gesù, il quale regge nella manina una mela, a ricordo del peccato originale.

Nella navata sinistra è situato un'altare dove troneggia la statua di San Domenico di Guzman, Patrono di Longobucco. Questa è la statua che viene portata nelle processioni dedicate al Santo (3/4 Agosto e 4 Ottobre -Penitenziale)

La Fonte Battesimale l’opera più importante, stile Romanico-Normanno, posto sul lato sinistro del portale centrale. Opera anonima sicuramente dei maestri locali, a forma di calice, ha per base tre leoni che sorreggono una coppa ottagonale.

I quattro confessionali, il maestoso pulpito sono in legno di olmo con intagli e tarsie barocchi, sono del 1760

L'Altare maggiore in marmi policromi del 1789 e la Balaustra in pietra locale nera del 1769 sono opere di scalpelli di Rogliano.

Le pile dell'acqua santa in elegante pietra verde di Calabria sono del 1500, proprio in quel periodo la chiesa ebbe, probabilmente un primo rifacimento.

Il primitivo Organo è del 1700, successivamente ricostruito nel 1924 dall’Organaro Edoardo Picardi, con l’aggiunta di nuovi registri. Nuove cornici e decorazioni sono state montate sulla nuova cassa.

 

Sull' Altare di San Giuseppe c'è una bellissima statua col Bambino Gesù.  La statua è in legno, molto espressiva, con il bastone e l'aureola in argento. La Manifattura è di scuola napoletana del secolo XVII.

Il quadro dell’ultima cena, nella cappella del SS. Sacramento fu dipinto da Onofrio Ferro da Paludi nel 1934.

 

 

Il quadro su tela dei Santi Apostoli Pietro e Paolo è del 1528, dipinto da Francesco Bruno di Cosenza. Nella parte superiore è raffigurato lo Spirito Santo, che sotto forma di colomba illumina e rischiara le due figure.

 

Sempre di Cristoforo Santanna  è la tela, del 1796, della Madonna col Bambino Gesù, circondati da angioletti e in basso, anime dei defunti che vengono prese in braccio da altri angeli e liberate dalle pene del Purgatorio.

 

La tela nel quadro della sagrestia apparteneva probabilmente ad un Altare della Chiesa, forse a quello del Crocefisso. Infatti appaiono delle figure tagliate e la tela è stata accomodata nella cornice. Rappresenta la morte di nostro Signore Gesù.

In sagrestia si trova la splendida Argenteria del XVIII secolo, realizzata utilizzando il minerale locale e gli antichi registri parrocchiali, restaurati recentemente.. Una Croce astile in lamine d'argento con pezzi fusi e cesellati, in stile barocco. Un secchiello per l'Acqua Santa con l'aspersorio e un turibolo d'argento. Una navicella porta incenso con elegante ansa a voluta. Cinque calici d'argento. Un bassorilievo raffigurante la Vergine, che nelle celebrazioni eucaritìstiche viene usata dai confratelli della Congregazione del SS. Sacramento come segno di pace. Un Bambino Gesù in legno patinato del 1700. Un Messale ricoperto di velluto rosso.

La porticina del tabernacolo dell'Altare MAggiore è di argento locale con bassorilievo raffigurante un ostensorio con raggiera e monogramma eucaristico e alla base due angeli in adorazione.

Molto bella la facciata in pietra nera con decorazioni in parte baroccate, in parte l’impronta romanica, come i piccoli leoni accovacciati "i mostricciattoli". I mosticciattoli (con il fonte battesimale sempre in pietra) provano che nel 1100 esisteva una Chiesa, certamente non nella forma attuale.

Le porte bronzee sono state realizzate recentemente dal prof. Carmine Cianci.

Il dipinto sulla porta antistante il retro altare sta a ribadire che la Chiesa fu consacrata il 3 novembre dell'anno del Signore 1799, stabilendo con decreto e determinando che l'anniversario venga celebrato ogni anno l'ultima domenica di ottobre.

 

 

La Chiesa è suddivisa in quattro navate

 

A seguire foto di altre opere racchiuse nella Chiesa.

Il Campanile

 

Il Campanile rappresenta sempre l’identità e la storia di una comunità. In particolare, la nostra antica torre, U PUPULU E RU CAMPANARU, rappesenta l’orgoglio di tutti i Longobucchesi, la memoria collettiva di un popolo. E’ posizionato dinanzi la Chiesa Matrice, appunto dedicata a S. Maria Assunta. La sua pianta non è in asse con la Chiesa, ma convergente verso la sua facciata. Era una torre civica del XII secolo. Nel 1700 vi fu aggiunta la guaglia ottogonale. E' alto 32 metri. Si presenta come una torre isolata a corpo quadrangolare, costruita con murature in blocchi squadrati di tufo a vista poggianti su un basamento di grossi ciottoli di granito cementati con calce. Il corpo della torre è costituito da tre dadi sovrapposti, i primi due di uguale perimetro, il terzo appena più piccolo, semplici cornici toriche marcapiano sottolineano la sommità di ciascun dado. Sulla campana comunale, del 1790 è scritto: “Deum colo, clerum convoco, mortuos peroro, nimbos fugo” (Adoro Dio, chiamo il clero, prego per i morti, scaccio i temporali).